Apparecchi Acustici High Tech
Gli AA moderni sono realizzati in diversi modelli. La scelta deve essere valutata secondo fattori quali il grado dell’ipoacusia, la dimensione del padiglione e del condotto uditivo, l’abilità cognitiva e manuale del paziente e ovviamente le preferenze individuali. I modelli di AA sono suddivisi in sette categorie:
- Retroauricolari BTE e BTE Slim tube
- Retroauricolari RITE
- Endoauricolari ITE
- Endoauricolari ITC (intracanale)
- Endoauricolari CIC (pretimpanici)
- Occhiali acustici
- Apparecchi acustici a scatola
Retroauricolari BTE (Behind The Ear: dietro l’orecchio).
Attualmente sono molto diffusi sia per le loro ridotte dimensioni che per la loro versatilità e possibilità di essere applicati ad un campo vastissimo di sordità. Un retroauricolare è formato da due parti: l’apparecchio vero e proprio che si posiziona dietro il padiglione auricolare e la chiocciola alloggiata nell’orecchio.
Il suono, amplificato dall’apparecchio, è convogliato verso la chiocciola attraverso un tubicino di gomma e quindi trasmesso all’orecchio tramite il foro di uscita.
Gli apparecchi BTE possono avere diverse forme e colori
I controlli manuali sono localizzati sul lato superiore dell’apparecchio e possono essere gestiti con la punta dell’indice o con il pollice. In genere, più potente è l’apparecchio maggiori sono le sue dimensioni poiché la batteria e il ricevitore sono più grandi. Gli apparecchi BTE sono prevalentemente impiegati nei pazienti le cui soglie uditive superano i 70 dB HL, o nei casi in cui risulta più pratico indossare l’apparecchio dietro l’orecchio. Inoltre, rispetto agli altri modelli, i BTE dispongono in genere di un numero maggiore di opzioni come ad esempio la funzione di ingresso audio diretto, utile per collegare l’apparecchio ai dispositivi per la comunicazione assistita.
Gran parte dei BTE prevedono la configurazione con slim tube (tubicino sottile). Questa opzione garantisce un risultato estetico migliore e permette l’applicazione istantanea dell’AA.
Lo slim tube è disponibile in diverse misure al fine di adattarsi alla pinna auricolare.
Possono essere utilizzati con diversi tipi di dome standard (cupole), oppure su misura shell (chiocciola).
Retroauricolari RITE (Receiver In The Ear: ricevitore nell’orecchio)
Una nuova variante degli AA retroauricolari è costituita dai RITE o CRT (Canal Receiver Technology). Essi rappresentano dei modelli ibridi: gli elementi principali dell’AA alloggiano dietro l’orecchio mentre il ricevitore è situato all’interno del condotto uditivo. Questo genere di retroauricolari ha introdotto un design completamente nuovo. Essi permettono una varietà di adattamenti, pensati per fornire al paziente benefici in termini qualità sonora, comfort ed estetica. Possono essere utilizzati con diversi tipi di dome standard (cupole), oppure su misura shell (chiocciola), per questo si adattano ad un’ampia gamma di perdite uditive, da lievi a severe.
Endoauricolari ITE (In The Ear: nell’orecchio)
Una caratteristica degli apparecchi endoauricolari è che le componenti elettroniche sono racchiuse all’interno di un guscio costruito sulla base dell”impronta del canale uditivo. Il microfono, il vano portabatteria ed i controlli utente sono localizzati sul piattello frontale posizionato all’ingresso dell’orecchio. Il ricevitore dell’apparecchio si trova nel condotto uditivo ed è protetto da un filtro paracerume.
Gli apparecchi endoauricolari ITE sono disponibili in diversi modelli: conca piena o mezza conca. Il primo occupa tutta la conca dell’orecchio esterno. Il secondo è una variante, ed ha dimensioni più piccole.
Endoauricolari ITC (In The Canal: nel condotto)
II modello ITC si colloca parzialmente nel condotto uditivo, e il faceplate resta visibile all’esterno.
Endoauricolari CIC (Completely In Canal: completamente nel condotto)
Il modello che ha le dimensioni più ridotte è l’endoauricolare pretimpanico (CIC). Esso viene collocato in profondità nel condotto uditivo ed è così minuscolo da risultare quasi o del tutto invisibile. Tramite un piccolo cordino di estrazione, fissato sulla parte esterna dell’apparecchio, il paziente può estrarre l’apparecchio dall’orecchio con facilità. I modelli pretimpanici sono completamente automatici. I CIC in genere sono consigliati per ipoacusie da leggere a moderate. Questo perché utilizzano una batteria molto piccola e il ricevitore è in grado di fornire un livello di pressione sonora limitato. Oltre alla gradevolezza estetica un indubbio vantaggio dei CIC è la conservazione della naturale abilità del padiglione auricolare di captare e localizzare la provenienza dei i suoni. Inoltre, poiché i pretimpanici sono posizionati in profondità rispetto ad altri modelli la stimolazione della membrana timpanica richiede un livello di pressione sonora più basso. Di recente è stata introdotta la versione power che estende il campo di applicabiltà alle ipoacusie severe. Poiché il CIC power ha un ricevitore più grande, è necessario valutare attentamente le dimensioni del condotto uditivo prima di procedere alla realizzazione. Nelle versioni power la durata della pila è notevolmente ridotta.
Occhiali acustici
Gli occhiali acustici furono tra i primi AA a comparire sul mercato. I componenti elettronici sono contenuti nella stanghetta o in entrambe le stanghette dell’occhiale. Nel caso di applicazioni binaurali, ad ogni stanghetta corrisponde un apparecchio distinto ed indipendente dal controlaterale.
In origine gli occhiali acustici per via aerea venivano impiegati per applicazioni CROS e BiCROS. In questo caso nella stanghetta dell’orecchio colpito da cofosi era posto il solo microfono mentre nella stanghetta dell’orecchio sano o con moderata ipoacusia, l’amplificatore e il ricevitore. Da questa applicazione se ne sono sviluppate altre ad esempio quella che vede gli apparecchi retroauricolari BTE collegati alla montatura degli occhiali tramite una coppia di adattatori. In pratica l’adattatore è un accessorio dotato di tre estremità una è collegata all’AA l’altra all’asta dell’occhiale e l’ultima al tubetto della chiocciola.
Gli occhiali acustici possono essere anche per via ossea. In questo caso l’AA non produce onde di pressione sonora, ma vibrazioni acustiche sviluppate dal vibratore osseo posto all’estremità posteriore della stanghetta che appoggia sull’osso mastoideo. In tal modo la trasmissione dei suoni non interessa né l’orecchio esterno né l’orecchio medio. Le vibrazioni sollecitano direttamente la coclea attraverso l’osso mastoideo.
Gli occhiali per via ossea sono indicati nei pazienti che soffrono di ipoacusia trasmissiva o mista che, per varie ragioni, non possono indossare nel condotto uditivo un AA convenzionale. Le cause possono essere molteplici ad esempio una deformazione del condotto uditivo tale da impedire la trasmissione del suono, oppure una patologia cronica di natura infettiva a carico dell’orecchio esterno o medio tale da sconsigliare l’occlusione mediante la chiocciola. In questi casi per compensare la perdita uditiva è possibile ricorrere ad un occhiale a conduzione ossea. Gli occhiali acustici, a tutt’oggi sono ancora occasionalmente applicati.
Per le donne esiste un tipo di AA osseo montato su una passata per capelli alle cui estremità è collocato il trasduttore osseo che esercita una pressione sull’osso mastoideo.
Apparecchi acustici a scatola
Per molti anni, il microfono e l’amplificatore dell’apparecchio sono stati racchiusi all’interno di una piccola scatola che poi si indossava intorno al collo, oppure alla cintura o addirittura in tasca. Erano gli apparecchi detti a scatola. Attualmente questo genere di AA è ancora disponibile ma poco utilizzati. Sono indicati per gradi di ipoacusia profonda e per persone che non sono in condizioni di gestire altri tipi di apparecchi. Negli AA a scatola il ricevitore è esterno ed è montato separatamente su una chiocciola realizzata su misura. Un cavetto elettrico trasmette il segnale dall’AA al ricevitore.