La funzione principale del padiglione auricolare è quella di raccogliere i suoni e convogliarli verso il c.u.e. La sua complessa architettura favorisce inoltre il rinforzo del suono e la localizzazione del segnale acustico. L’amplificazione prodotta dal padiglione auricolare è dovuta alla risonanza della cartilagine di cui è formato e a quella dell’aria contenuta tra i rilievi delle singole strutture quali l’elice, l’antelice, la conca (Fiori Ratti). L’effetto complessivo d’amplificazione è lineare per tutte le frequenze e si aggira sui 10 db.
Il processo uditivo
Come funziona l’udito:
La fisiologia studia le funzioni dei singoli organi coinvolti nel processo uditivo, in particolare definisce l’apparato uditivo, come un sistema capace di ricevere e trasformare le variazioni di pressione dell’aria, provocate dall’onda sonora, e trasmetterle come informazioni ai centri corticali, attraverso una serie di meccanismi che si articolano in tre stadi.
Primo stadio:
del processo uditivo
Ha sede nell’orecchio esterno e medio, ed è rappresentato da un congegno meccanico di controllo d’impedenza. Esso effettua il trasporto delle vibrazioni dell’aria ai liquidi labirintici, riducendo al massimo la perdita d’energia, dovuta al passaggio da un mezzo ad un altro dotato di maggiore densità. Vediamo le funzioni delle singole strutture coinvolte in questo primo stadio.
Il padiglione auricolare
Il condotto uditivo esterno
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Questo può provocare una leggera perdita di udito intorno a 3-5 dB, ronzio e vertigini. Tutto scompare quando il tappo di cerume viene rimosso. Il cerume va prima trattato con un ciclo di gocce ammorbidenti e poi rimosso mediante irrigazione del canale auricolare. Dato che il cerume tende naturalmente a spostarsi verso l’esterno del condotto, nei pazienti portatori di apparecchio acustico, l’auricolare impedisce il normale deflusso del cerume favorendo la formazione del tappo. In questi casi è importante eseguire quotidianamente una attenta pulizia auricolare. Il tappo di cerume spesso provoca il fastidioso fischio dell’apparecchio. In altre parole il suono amplificato rimbalza sulla parete di cerume e torna indietro per essere di nuovo amplificato (effetto larsen).
La seconda funzione è quella di migliorare il convogliamento delle onde sonore dall’ambiente esterno verso la membrana stessa. In tal senso il condotto uditivo esterno può essere considerato come un risuonatore tubolare. E’ stato rilevato infatti che la pressione sonora a livello della membrana può divenire in particolare per le frequenze 2000/3000 Hz, tripla rispetto a quella presente nell’ambiente esterno. REUR (real-ear unaided response) risonanza naturale del condotto.
Grazie all’azione del padiglione auricolare sommata a quella del condotto uditivo, il segnale che giunge alla membrana timpanica risulta amplificato di circa 15 dB rispetto alla pressione posseduta in campo libero. L’introduzione della auricolare nel condotto uditivo ne altera la naturale funzionalità provocando un effetto noto come perdita d’inserzione, di cui è necessario tenere conto prima di compensare l’ipoacusia con la giusta amplificazione.
La membrana timpanica
La cassa timpanica
La funzione della cassa timpanica è in stretto rapporto con quella della tromba di Eustachio. La cassa timpanica è una cavità ripiena d’aria comunicante tramite la tromba di Eustachio col rinofaringe. L’orifizio faringeo della tromba di Eustachio si apre circa ogni 2 minuti. Durante l’intervallo in cui esso è chiuso si determina una modesta caduta di pressione nella cassa timpanica dovuta agli scambi gassosi e all’assorbimento tessutale. Tale variazione di pressione è rapidamente compensata dalla successiva fase d’apertura della tromba stessa. Ciò favorisce la circolazione dell’aria attraverso la tromba di Eustachio in un senso o nell’altro. Più precisamente l’aria entra nella cassa del timpano quando la pressione diviene inferiore rispetto all’ambiente esterno. Al contrario esce quando la pressione diviene maggiore. In pratica la cassa timpanica può essere considerata come una cavità che racchiude un certo volume d’aria. Essa forma un cuscinetto pneumatico con funzioni sostanzialmente meccaniche. Dato che l’aria costituisce un carico sulla membrana timpanica, probabilmente ne aumenta la rigidità. Ciò favorisce una attenuazione degli improvvisi aumenti di pressione che possono verificarsi nell’ambiente. L’esame impedenzometrico consente di determinare le caratteristiche di rigidità del sistema timpano-ossiculare, e le condizioni pressorie della cassa timpanica.
La tromba di Eustachio
La funzione principale della tromba di Eustachio detta anche tuba uditiva, è quella di mantenere la pressione all’interno della cassa timpanica, uguale alla pressione esterna dell’ambiente. Nello stato di riposo la tromba di Eustachio è chiusa e si apre solo in accordo con alcuni movimenti della muscolatura orofaringea (sbadiglio, deglutizione). La tromba di Eustachio tende ad aprirsi anche quando si verificano repentini cambiamenti della pressione atmosferica esterna per esempio mentre si sale o si scende da una montagna o in aereo nelle fasi di decollo o atterraggio. Una causa frequente delle anomalie dell’orecchio medio è la disfunzione a carico della tromba di Eustachio. Un processo infiammatorio a carico del rinofaringe può facilmente bloccare la tromba di Eustachio, impedendole di svolgere la sua funzione. Ciò causa l’assorbimento dell’aria contenuta nella cassa timpanica da parte del rivestimento mucoso dell’orecchio medio creando un vuoto. La differenza negativa di pressione tra l’interno della cassa timpanica e l’esterno, fa retrarre la membrana timpanica irrigidendo il sistema timpano ossiculare e provocando una perdita d’udito lieve o moderata. L’insufficienza tubarica è spesso la causa scatenante dell’otite media. In questo caso può verificarsi una perdita uditiva conduttiva più severa. I bambini sono molto più suscettibili degli adulti a disfunzioni della tromba di Eustachio.
L’apparato mastoideo
Dal punto di vista funzionale l’apparato mastoideo o sistema cellulare mastoideo, concorre alla resa complessiva del sistema di variazione d’impedenza dell’orecchio medio.
La catena degli ossicini
Ha una duplice funzione, la prima è quella di trasmettere meccanicamente e con il massimo rendimento, le vibrazioni impresse alla membrana timpanica dai suoni in arrivo ai liquidi cocleari. La seconda è quella di protezione dai suoni abnormi. In particolare adempie alla prima funzione grazie a due sistemi, il primo attraverso un sistema di leve ossiculari, il secondo dal rapporto di superficie tra membrana timpanica e platina della staffa. E’ noto che la trasmissione del suono avviene per onde di pressione, queste vengono convogliate dal padiglione auricolare e incanalate lungo il condotto uditivo esterno proseguendo fino alla membrana timpanica che entra in vibrazione imprimendo il suo movimento alla catena ossiculare. La catena degli ossicini agisce nel complesso come una leva di primo genere.
Secondo stadio: del processo uditivo
Ha sede nella coclea dove si effettua la trasduzione dell’energia meccanica in impulsi codificati.
La cloclea
Terzo stadio: del processo uditivo
Ha sede nel nervo acustico, dove si effettua il trasporto degli impulsi nervosi codificati, fino ai centri nei quali avviene la decodificazione, l’elaborazione e la memorizzazione del messaggio.
La via acustica centrale
La via acustica centrale ha origine nell’organo di Corti il cui compito è rilevare le vibrazioni sonore provenienti dall’esterno, trasmesse ad esso attraverso la membrana timpanica e la catena degli ossicini. La membrana tectoria e quella basilare che sono mobili si spostano in conseguenza di tali vibrazioni, e stimolano con i loro spostamenti le cellule ciliate dell’organo di Corti. Le cellule ciliate sono collegate ad un gran numero di fibre nervose, che costituiscono il nervo cocleare il quale, unendosi al nervo vestibolare, proveniente dal vestibolo, concorre a costituire il nervo VIII. Gli impulsi raccolti alle terminazioni del nervo acustico, circa 30.000 per ogni orecchio, vengono portati tramite il nervo stesso all’area corticale.






