Spesso le sordità cocleari sono caratterizzate da una perdita parziale o totale delle frequenze acute.
Questo si traduce in una difficoltà di percezione di alcuni suoni del parlato come ad esempio le consonanti fricative (f-s-sh), oltre naturalmente ad una perdita di identificazione di suoni ambientali ad alta frequenza. Il grafico seguente evidenzia la distribuzione energetica della lettera /S/ in funzione della frequenza, l’incremento maggiore è localizzato da 8.000 Hz in poi.
La frequency lowering è una funzione studiata allo scopo di migliorare o ripristinare la percezione sulle alte frequenze. In base al metodo impiegato l’algoritmo trasla o comprime le alte frequenze in una regione adiacente a frequenza più bassa, dove la sensibilità uditiva e la discriminazione del paziente sono migliori. I primi studi risalgono agli anni 50. Da allora i ricercatori hanno ideato diversi dispositivi che permettono l’abbassamento in frequenza. Lo slow-playback il time-compressed slow-playback, frequency modification with amplitude modulation, vocoding, zero-crossing rate division, frequency shifting, and frequency transposition rappresentano i metodi di approccio più importanti. Quelli attualmente impiegati negli AA sono sostanzialmente tre: la trasposizione in frequenza (frequency transposition), la riproduzione lenta (Slow Playback) e la compressione non lineare in frequenza (frequency compression).
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