Trasposizione in frequenza l’Audibility Extender della Widex

Con l’Audibility Extender le frequenze non udibili sono traslate verso quelle udibili secondo intervalli di frequenza fissi (trasposizione in frequenza). L’ AE analizza i dati attinenti alla perdita uditiva registrati nel DSP. Il DSP oltre alle funzioni di analisi ed elaborazione del suono ha il compito di raccoglie le informazioni sulle esigenze uditive e preferenze personali del paziente. Queste informazioni costituiscono le linee guida che regolano l’operatività dell’AA. Sulla base dei dati raccolti l’AE individua la regione di frequenza che dovrà essere trasposta. L’area in cui le bande possono essere trasposte è compresa tra i 500 Hz e gli 8000 Hz. La frequenza a partire dalla quale ha inizio la trasposizione è chiamata frequenza di avvio ed è definita in base all’audiogramma, nell’esempio è 2500 Hz. L’area trasposta si trova un’ottava sopra la frequenza di avvio ed è definita sorgente ottava (surce octava) (FIG.a). E’ possibile tuttavia modificare manualmente la frequenza di avvio e la banda frequenziale in cui fare operare la trasposizione.

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Immediatamente sopra la frequenza di avvio l’AE identifica la frequenza con il picco d’intensità più alto e al variare di questo varia la frequenza trasposta. Nell’esempio il picco di intensità più alto corrisponde alla frequenza di 4.000 Hz (FIG.b). Quindi a partire dalla frequenza di avvio, la frequenza con picco di intensità più alto e quelle adiacenti sono abbassate linearemente di un’ottava in corrispondenza dell’area target ottava (FIG.c).

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In altre parole la frequenza di 4.000 Hz e quelle adiacenti sono spostate in basso di 2.000 Hz, cioè la 4.000 a 2.000, la 3.000 a 1.000 e la 4.500 a 2.500 (FIG.d).

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In questo modo il segnale di trasposizione è collocato in un area dove la perdita uditiva è meno compromessa. Per limitare l’effetto di mascheramento e i possibili artefatti introdotti sul segnale originale, le frequenze un’ottava sotto la frequenza di di avvio sono tagliate (FIG.e).

Infine il segnale è mixato con quello originale (FIG.f). Di defoult l’algoritmo consente complessivamente la trasposizione di tre bande di frequenza. Tuttavia in caso di necessità è possibile estendere ulteriormente la trasposizione da tre a cinque bande. In questo modo i suoni non udibili sono trasposti maggiormente verso l’area di udibilità del paziente. Il guadagno complessivo del segnale trasposto è regolato automaticamente dall’AE sopra la soglia uditiva, è comunque prevista la regolazione manuale.

Figura 70. l'Audibility Extender della Widex

l’Audibility Extender della Widex

La trasposizione lineare è da usare con cautela poiché produce inevitabilmente una sovrapposizione delle frequenze acute su quelle inferiori del segnale di ingresso. Ciò determina delle alterazioni sul segnale vocale che possono inficiare la corretta percezione soprattutto delle vocali.

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